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L’argomento di oggi è… la Torina romana dal punto di vista urbanistico.
Sei pronto?
Dunque, come hai letto nell’articolo precedente, i Romani fondarono Iulia Augusta Taurinorum e, come per tutte le nuove città da costruire, adottarono il loro classico impianto quadrangolare con una rete di vie ortogonali.
La città fu, infatti, strutturata in 72 isolati, creati dall’incrocio dei cardi (le strade con orientamento nord-sud) con i decumani (le strade con orientamento est-ovest).
Le vie principali erano il decumano massimo, corrispondente all’odierna via Garibaldi, e il cardo massimo, coincidente con le attuali via San Tommaso e via Porta Palatina.
Il decumano massimo incrociava il cardo massimo non a metà, com’era tipico dell’urbanistica romana, ma a 2/3.
Inoltre il pragmatismo romano fece in modo che il perimetro non fosse perfettamente rettangolare, ma che sul lato nord-est ci fosse un angolo smussato, ovvero un taglio obliquo, per assecondare il corso sinuoso della Dora.
I “confini” della Torino romana ai giorni nostri
Lato nord: | dall’incrocio di via C. I. Giulio con via della Consolata fino ai Giardini Reali |
Lato est: | dai Giardini Reali fino a via Santa Teresa, lungo via Accademia delle Scienze |
Lato sud: | attraverso via Santa Teresa e via Cernaia, arrivando all’incrocio con corso Siccardi |
Lato ovest: | lungo corso Siccardi e via della Consolata fino all’incrocio con via C. I. Giulio |
La cinta muraria della Torino romana
La città fu circondata da mura, per un totale di circa 3 km di lunghezza e 7 metri di altezza.
All’estremità delle due vie principali si aprivano quattro porte monumentali:
- allo sbocco est del decumano, la Porta Decumana
- allo sbocco ovest del decumano, la Porta Pretoria, poi detta Segusina nel Medioevo
- all’estremità nord del cardo, la Porta Palatina (o Principalis Dextera)
- all’estremità sud del cardo, la Porta Marmorea (o Principalis Sinistra)
Agli angoli del perimetro cittadino, furono innalzate cinque torri angolari (cinque e non quattro, tenendo conto del lato smussato).
In corrispondenza degli sbocchi dei cardi e dei decumani, furono erette anche torri di cortina, a cadenza regolare, a circa 70 metri l’una dall’altra.
Tecniche costruttive
- Il paramento esterno delle mura è in laterizi (mattoni di argilla cotta);
- Quello interno, invece, è stato realizzato con la tecnica dell’opus listatum, che prevede l’alternanza di strati composti da ciottoli di fiume legati da malta con file di mattoni, a distanza regolare.
Considerando l’assenza di una vera e propria struttura massiccia, si ritiene che queste mura non avessero una funzione prettamente difensiva, ma che assumessero più che altro un valore simbolico e celebrativo nei confronti dell’impero augusteo.
D’altronde vennero progettate in un periodo di pacificazione e stabilità, dopo i conflitti per il predominio sull’arco alpino.
Questioni cronologiche
In base ai pochi ritrovamenti archeologici, si è dedotto che:
- il lato settentrionale delle mura fu eretto tra il 15 e il 40 d. C.;
- il lato orientale risale a un lasso di tempo posteriore, che va dal 50 al 75 d. C.;
- per i restanti lati non si hanno dati archeologici, per cui è molto complesso stabilire un’ipotetica datazione.
Ad ogni modo, si ritiene che l’intera edificazione fosse conclusa entro la fine del I secolo d. C.
Il lungo cantiere
Al di là del problema con la datazione, è evidente che la costruzione della cinta muraria richiese troppo tempo rispetto al normale.
I motivi di tale ritardo possono ricollegarsi al fatto che le mura avessero una valenza più simbolica che difensiva, come ho già precisato precedentemente.
Inoltre, una tale opera architettonica richiese senz’altro l’intervento munifico del governo centrale di Roma e del ceto dirigente locale.
Pertanto, è molto probabile che l’afflusso di denaro necessario non fu immediato, ma dilazionato nel tempo, allungando così la fase di costruzione.
Scoperte recenti
Grazie ad alcuni scavi condotti nel 2001 presso i Giardini Reali, è emerso che la zona a ridosso delle mura romane fosse usata come discarica pubblica di immondizia.
Infatti sono stati ritrovati:
- cocci di pentole, piatti e bicchieri
- scarti di macellazione
- parti di ceramica rotta
- stampi di mantelli di fusione usati per l’artigianato locale
Da notare è l’assenza di vetri e metalli perché venivano rifusi, così come la mancanza di materiali edilizi perché venivano rimpiegati.
Insomma, da ciò si deduce quanto i Romani fossero un popolo molto attento al riciclo e contrario agli sprechi.
A questo proposito, lo sapevi che presso il Museo di Antichità di Torino puoi trovare la ricostruzione dei terrapieni interni alle mura della Torino romana con i diversi ritrovamenti della discarica, distinti per tipologia?
Clicca qui per farti un’idea dell’allestimento.
Prima di concludere, volevo solo aggiungere che le piantine inserite sono mie elaborazioni di quelle tratte da “Guida Archeologica di Torino“, a cura del Gruppo Archeologico Torinese. |
Link utili per approfondire
- Museo Torino – Mura di cinta della città romana
- Museo Torino – Il perimetro della città romana
Per finire, ti consiglio un video molto interessante pubblicato sul canale youtube ArcheoGAT – Gruppo Archeologico Torinese che approfondisce ulteriormente quanto vi ho raccontato finora. Buona visione!
Ti saresti mai aspettato un’organizzazione urbanistica così perfetta per la Torino romana?
A proposito, con questo articolo inizia la rubrica legata all’affascinante mondo romano.
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Arrivederci alla prossima… cioè al prossimo post, che riguarderà i resti delle mura romane di Torino!
Leggi anche
- La rete fognaria di Iulia Augusta Taurinorum
- L’acquedotto di Iulia Augusta Taurinorum
- Le strade di Iulia Augusta Taurinorum
- L’anfiteatro di Iulia Augusta Taurinorum
- Il teatro di Iulia Augusta Taurinorum
- Il foro di Iulia Augusta Taurinorum
- Gli edifici e le infrastrutture di Iulia Augusta Taurinorum
- Le altre porte di Iulia Augusta Taurinorum
- I segreti della Porta Palatina
Ciao e complimenti per il tuo sito! Penso che una delle 5 torri angolari sia quella di via della Consolata, a fianco del Santuario. Sai dirmi se ve ne siano conservate/visibili delle altre? Grazie, GC
Ciao Gianfranco, grazie mille per l’apprezzamento!
Hai proprio ragione: nei pressi del Santuario della Consolata sono ancora visibili le fondamenta della torre angolare nord-occidentale.
Purtroppo rappresentano l’unica testimonianza rimasta delle torri angolari.
Sono però ancora visibili i resti di alcune torri di cortina, come puoi leggere in questo mio articolo: Un giro tra i resti delle mura romane di Torino.
Tra l’altro in questo post puoi trovare tutti i dettagli su ciò che rimane della cinta muraria romana di Torino.
Spero di esserti stata d’aiuto. Continua a seguirmi!
Davvero interessante, soprattutto la parte relativa alla discarica presso le mura romane di cui non si parla mai. Urge una capatina al Museo di Antichità!
Ciao Illi! Sono contenta di averti fatto conoscere qualcosa di nuovo. Anche a me ha incuriosito molto questa scoperta recente.
Continua a seguirmi! La storia di Torino romana continua nei prossimi articoli!