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Il primato dell’opera
dal 26 Settembre 2020 al 10 Agosto 2022
Il nuovo allestimento della collezione del Novecento alla GAM di Torino si intitola “Il primato del Novecento” perché il suo scopo è proprio quello di restituire la centralità all’opera d’arte.
All’atto pratico, si tratta di 19 spazi espositivi, in cui le opere si confrontano tra loro per spiegare gli stili artistici che si sono succeduti nel corso degli anni.
Naturalmente non vengono tralasciati i riferimenti alla storia della collezione del museo, così come si è scelto di riservare alcune sale esclusivamente a un singolo artista per tributargli la giusta importanza nel panorama artistico.
Sto parlando di artisti del calibro di Felice Casorati, Arturo Martini, Alberto Burri, Lucio Fontana e Giulio Paolini.
Sala per sala
La prima sala è dedicata a tre grandi artisti:
- Giorgio de Chirico e la sua pittura surrealista;
- Giorgio Morandi e il culto della forma nelle sue illimitate varianti;
- Filippo de Pisis, e il suo stile a cavallo tra Impressionismo e Informale.
Si passa alle Avanguardie storiche con le opere di Umberto Boccioni, Gino Severini, Giacomo Balla, Enrico Prampolini, Otto Dix, Max Ernst, Paul Klee e Francis Picabia.
Poi si dà spazio alle correnti artistiche nate a Torino tra le due guerre mondiali, con le opere dei Sei di Torino.
Immancabile l’Astrattismo italiano con le opere di Fausto Melotti, Osvaldo Licini e Lucio Fontana.
Un giro a Roma tra i membri della scuola di Via Cavour; e poi arriviamo al II dopoguerra con esperienze al confine tra Figurativo e Astratto.
Nel II dopo guerra
Nello spazio intitolato “Per una Galleria Civica internazionale”, la GAM di Torino può vantarsi delle eccezionali acquisizioni di arte internazionale nel periodo post bellico, con opere di artisti famosissimi come Marc Chagall, Hans Hartung, Pierre Soulages, Tal Coat, Pablo Picasso, Jean Arp, Eduardo Chillida.
Arrivano gli anni Cinquanta, con le sperimentazioni dell’Informale: dall’ “Informale di segno” di Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi e Antonio Sanfilippo alla rappresentazione della natura di Renato Birolli, Ennio Morlotti e Vasco Bendini. Senza tralasciare il rivoluzionario Emilio Vedova e i rappresentanti dell’Informale a Torino: Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino e Paola Levi Montalcini.
Siamo arrivati al New Dada e alla Pop Art italiana e straniera con Piero Manzoni, Louise Nevelson, Yves Klein e Andy Warhol.
Prima del gran finale, una tappa al Museo sperimentale di arte contemporanea che arrivò in dono alla fine del 1965: si tratta di un fondo di circa 364 opere per rappresentare il lato più sperimentale dell’arte contemporanea.
E come non terminare con l’Arte Povera e tutti i suoi rappresentanti più illustri? Pier Paolo Calzolari, Mario Merz, Giuseppe Penone, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.
Per farti un’idea, ecco il link di uno dei video di presentazione caricati sulla Pagina Facebook della GAM di Torino.
Il nuovo allestimento della collezione del Novecento alla GAM di Torino è un’occasione preziosa per avvicinare più persone possibili alla complessa e a tratti criptica arte contemporanea.
Il Novecento è un periodo dell’arte pieno di rivoluzioni e tensioni, in cui gli artisti cercano formule espressive sempre più innovative e personali.
E si sa che, quando uno cerca strade originali e intime, può rischiare di risultare incomprensibile agli occhi della maggior parte degli altri.
Pertanto, mi auguro sul serio che la GAM sfrutti questa opportunità perché può diventare il museo di tutti, non solo di una parte di noi.
Sono sempre tante le novità dai musei di Torino.
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Arrivederci alla prossima!